BASTEREBBE DOSTOEVSKJI

Trovo sconcertante il coro levatosi un po’ da ogni dove teso ad attestare meriti umanitari del povero Baldoni e ad attribuirgli una vicinanza al popolo iracheno, povero e oppresso, quale argomento per indurre i rapitori a una sua liberazione.
Intendiamoci: che ciò venga menzionato dalla figlia del rapito nel comunicato video indirizzato ai rapitori è illogico, ma perfettamente comprensibile. Quel che si pensa e si dice in circostanze del genere gode di extraterritorialità rispetto alla logica, al buon senso e persino alla convenienza.
Ma tutti gli altri?
Ciò che trovo sconcertante è l’ingenuità del coro medesimo: come se in questi ultimi anni i terroristi avessero metodicamente colpito solo individui gretti e meschini, come se lavorare per la Croce Rossa costituisse chissà quale merito ai loro occhi, e ragione per essere risparmiati.
Ciò che viene detto in questi giorni mostra, a mio parere, una totale incomprensione del fenomeno terroristico (e ciò è grave, per la miseria) e del suo carattere essenzialmente nichilista.
E dire che basterebbe leggere Dostoevskji.
Corriere.it

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