YOU BETTER WATCH OUT, THERE'S A STRANGER IN TOWN

Ieri verso le 14.00 camminavo bel bello verso casa nel sole tiepido di questi giorni dopo essere stato scaricato dall'autobus Piacenza-Pianello nella piazza del paese. Un chilometro e mezzo di strada che stimola l'appetito, induce a pensieri profondi, consente una fumatina, aiuta la circolazione.

Più o meno a metà strada, vedo venire verso di me il fuoristrada dei Carabinieri. Sarà stato il mio indugiare un attimo di troppo su di loro con sguardo indagatore (in realtà, volevo vedere se erano gli stessi due che l'anno scorso mi avevano multato dopo che – pirla che sono – li avevo superati dove non si poteva), sarà stato il sigaro acceso in bocca, sarà stata quell'aria da Marv, sarà stato quel che sarà stato, fatto è che dopo un po' me li vedo tornare e accostare al marciapiede proprio davanti a me.

"Lei è di Pianello?"
"Sì… più o meno."
"Sì o no?"
"Sì. Abito là fuori, per andare ad Arcello."
"Mi fa vedere un documento?"
"Certo."

Salta fuori che non mi hanno mai visto in giro. Che, essendo dicembre (essendo dicembre?) aumentano i casi di malintenzionati in giro per il ridente paesello. Che le vecchiette hanno un po' paura. Ma soprattutto, che non mi hanno mai visto in giro.

"Ma dove abita di preciso."
"Alla Canovetta, ha presente?"
"Quella casa rosa sulla strada?"
"Più o meno. Quella più giù."
"Verso il Chiarone?"
"Esatto. Vivo lì dal 2001."
"E che lavoro fa?"
"Insegno."
"Dove?"
"Al Gioia di Piacenza."
"E che cosa?"
"Filosofia e storia."

Segue silenzio. L'altro, quello che non parla e sta al posto di guida, intanto osserva la mia carta di identità. Controlla che la mia versione dei fatti corrisponda.

"Al Gioia c'è sempre quella preside donna?"
"Sì. Gianna Arvedi."
"Come ha detto che si chiama?"
"Arvedi."
"Sì. Io ho fatto il Romagnosi, lì di fianco."
"…"
"Vive qui dal 2001?"
"Sì, prima stavo a Milano. Mia moglie ancora ci lavora."
"Beh, qui è un'altra vita."
"In effetti."

L'altro continua a osservare la carta d'identità.

"Anch'io ho prestato servizio a Milano, anni fa. Stavo in via Lepetit."
"Conosco bene."
"Ah sì?"
"Ho insegnato per anni al Gonzaga, in via Vitruvio."

Mi ripassano il documento.

"Mi scusi, professore. Ma sa, controlliamo in giro."
"Ma si figuri. Anzi, ne sono contento. Conviene pure a me."
"Non che lei abbia… diciamo… la tipica aria da…"
"Sì, ma non si sa mai. Arrivederci."
"Arrivederci. E scusi ancora."

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